FINALMENTE UNA CITY BIKE TUTTA MIA
Superata la soglia dei 50 anni, finalmente posso dire, per la prima volta nella mia vita, di possedere una bicicletta tutta mia. Durante la mia infanzia, tra gli anni 60/70, quando ancora il consumismo era agli albori, lo spreco non era contemplato ed ogni oggetto veniva utilizzato finché non si fosse usurato e reso completamente inutilizzabile. Era consuetudine trasferire abiti, scarpe, giocattoli, materiale scolastico e anche le biciclette, dai fratelli maggiori a quelli più piccoli e anche di ereditare quelli dismessi da cugini e parenti. Per questo motivo, in tutta la mia vita, e fino a qualche giorno fa, essendo io, oltretutto l'ultimogenita, posso affermare di non aver mai posseduto una bicicletta nuova tutta mia. Mossi le mie prime prove di equilibrio con una "biciclettina" del riciclo, che mio padre acquistò di seconda mano; era color panna, con i parafanghi ed il copricatena scarlatti ma un po' ammaccata. I miei fratelli, furono quell'anno, più fortunati e ricevettero, ciascuno, in regalo, una bici nuova, secondo i loro gusti; una bici da cross per il fratello più grande e una "Graziella" per il medio. Neanche quando divenni più grandicella, riuscii a conquistare la tanto desiderata bicicletta. All'epoca la mia famiglia, ricevette in premio una bicicletta tipo Graziella di colore azzurro metallizzato, messa in palio in un concorso a premi del famoso detersivo Dixan. Era sì nuova, ma non la sentii mai mia perché oltre ad essere in uso a tutta la famiglia e non avendola scelta personalmente, non rispondeva ai miei gusti. In età adolescenziale la bicicletta venne surclassata dai più comodi e veloci motorini. Non ho mai amato molto i motori, ma quando ne avevo la necessità o l’opportunità usavo il "Ciao" ed il "Bravo" dei miei fratelli . Arrivò poi la maggiore età e con essa anche la patente, dunque avendo in uso un'auto di famiglia, per un po’, non sentii più l’esigenza né di possedere una bici né di motorizzarmi. Anche dopo il matrimonio, pur avendo desiderato, in qualche occasione, di possedere una bicicletta nuova, ad esempio per portare a passeggio il mio bimbo, non mi sono mai decisa ad acquistarne una e utilizzavo le vecchie bici della mia famiglia o di quella di mio marito. Qualche volta avevo tentato di percorrere tragitti più lunghi, come per recarmi in ufficio che dista circa 3 chilometri e mezzo da casa, ma la pesantezza, la scomodissima sella e l'assenza dei cambi rendevano il tragitto massacrante tanto da farmi desistere quasi subito.
Solo circa un mese fa, vuoi per riacquistare il peso forma, perduto nei lunghi mesi di lock down, vuoi per usufruire del bonus bicicletta, mi sono decisa a compiere il grande passo acquistando una bicicletta di mio gusto e finalmente con tutti i confort. Dopo aver fatto un giro di ricognizione in un paio di negozi, la mia scelta, forse legata ai ricordi d'infanzia, è ricaduta proprio su una city bike, rossa con i parafanghi ed il cestino color panna, provvista anche di due comodi borsoni marroni e beige, fissati al porta pacchi sopra la ruota posteriore. Pienamente soddisfatta del mio acquisto, sono certa che anche il mio stile di vita e la mia salute ne avranno giovamento visto che ormai, da circa 1 mese, meteo permettendo, mi reco in ufficio in bicicletta compiendo circa 15 chilometri al giorno.